Copertina del libro People Matter di Marco Bertoni

L’intersezionalità

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Ho deciso di scrivere una serie di brevi articoli che raccontano il contenuto di alcuni capitoli del mio libro. Ecco il terzo.

Quello sull’intersezionalità è un capitolo molto breve. Ma solo in apparenza. Dato che, essenzialmente, tutto il libro parla di intersezionalità.

Ogni persona è il prodotto di circostanze uniche di potere, privilegio e identità. Gli aspetti dell’identità come età, livello di istruzione, colore della pelle, status socioeconomico, ricchezza familiare, occupazione, disabilità, genere, cittadinanza, sessualità, ecc., contribuiscono a differenziare l’impatto delle discriminazioni come abilismo, ageism, razzismo, transfobia, etnocentrismo, omofobia, ecc. Questi fattori interagiscono in modo sistemico tra di loro e con le infrastrutture e le istituzioni che rinforzano l’esclusione e la disuguaglianza: politica, capitalismo, sistema economico, sistema dell’immigrazione, sistema educativo, sistema legale, globalizzazione, e così via. Ecco perché qualsiasi discorso sull’inclusione non può prescindere dall’affrontare il tema dell’intersezionalità.

Questo modo di interpretare la disuguaglianza introduce il pensiero sistemico nel discorso sull’inclusione ed è un antidoto contro quella che io chiamo l’identità a una dimensione, cioè la tendenza a classificare le persone in una categoria semplicistica che non considera la loro storia, le loro esperienze e tutti gli aspetti che contribuiscono a definirne l’identità e a comprendere le cause sistemiche delle discriminazioni che subiscono.