Mercoledì 14 luglio sarò ospite di thesignof — talks a Milano, insieme a Camillo Frigeni. Un’occasione per conoscersi, parlare di design e contaminarci, nel senso buono. Ecco di cosa parlerò:
Nelle organizzazioni disfunzionali, l’approccio command-and-control genera un sistema autopoietico: il manager agisce un modello comportamentale repressivo e il dipendente restituisce al manager esattamente ciò che egli chiede: se tratti un uomo come un bambino, lui si comporterà come tale. Quando siamo immersi in questo sistema, che contribuiamo a generare, ci dimentichiamo di essere umani e diventiamo un asset, al pari di una sedia o una scrivania, oppure siamo un manager perso nell’illusione del controllo.
Quando il livello di consapevolezza è così basso, quindi, dimentichiamo la nostra umanità. Dimentichiamo che abbiamo il diritto di essere diversi: più o meno intelligenti, più o meno veloci, più o meno competenti e di essere rispettati nella nostra unicità, indipendentemente dal genere, l’identità sessuale, la disabilità, l’età, l’etnia, la nazionalità o altro. Che abbiamo il diritto di crescere e di essere tutelati psicologicamente, di essere coinvolti nella visione e nello scopo dell’azienda, di partecipare al processo di innovazione, di essere ascoltati e inclusi nei processi decisionali, di essere, perché no, felici.
Un’utopia? Forse sì, forse no.